mercoledì 31 maggio 2023

Il cugino di Buddha

  Italiano / Español 

Buddha aveva un cugino perverso che si chiamava Devadatta, il quale era sempre geloso e determinato a screditarlo.

Un giorno, mentre Buddha camminava tranquillamente, 

Devadatta gli scagliò contro una pietra molto pesante, con l’intenzione di porre fine alla

sua vita.

 Tuttavia, la roccia cadde accanto a Buddha e non gli fece nulla.

Buddha vide quello che era successo ma, impassibile, continuò a sorridere.

Alcuni giorni dopo, incontrò di nuovo Devadatta e lo salutò calorosamente.

Molto sorpreso suo cugino gli chiese:

“Non sei arrabbiato?“

“Ovviamente no“ rispose Buddha.

Senza nascondere il suo stupore, Devadatta gli chiese perché.

E Buddha disse:

“Perché tu non sei più quello che ha lanciato la pietra, e io non sono più quello che stava lì quando questa gli è caduta accanto“. 

Per quelli che sanno vedere, tutto è transitorio. 

Per chi sa amare, tutto è perdonabile. 

Non è sano e non è saggio, restare legati all’odio e al rancore, perché questi sentimenti

possono solo farci del male. 

Sii consapevole che la vita è in continua evoluzione, e che dobbiamo lasciare le brutte esperienze nel passato. 

Solo attraverso il perdono liberiamo il nostro risentimento e possiamo andare

avanti sulla via della saggezza“

----Español ---

Buda tenía un primo perverso, se llamaba Devadatta, siempre estaba celoso y se empeñaba en desacreditarlo.

Un día, mientras Buda paseaba tranquilamente, Devadatta arrojó a su paso una pesada roca con la intención de acabar con su vida. 

Sin embargo, la roca cayó al lado de Buda y no le hizo daño.

Buda se dio cuenta de lo sucedido pero permaneció impasible, sin perder la sonrisa. Días después, volvió a cruzarse con Devadatta y lo saludó afectuosamente. Muy sorprendido, este le preguntó:

– ¿No estás enfadado?

– No, claro que no.

Sin salir de su asombro, Devadatta le preguntó el por qué.

A lo que Buda le respondió:

– Porque ni tú eres ya el que arrojó la roca, ni yo soy ya el que estaba allí cuando fue arrojada.

Buda, en su eterna sabiduría, nos enseña que de nada sirve guardar rencores. 

Porque la vida está en constante cambio, y nosotros también.

Hoy no eres la misma persona que fuiste ayer. 

Tampoco lo son aquellos que te han hecho daño. 

Saber perdonar es más que tener misericordia. 

Es entender que nada nos pertenece, excepto el momento presente.

Y que aquí y ahora, te mereces ir liviano, tranquilo, y en paz contigo y con los demás.

        ***********

L'aragosta

Tanto tempo fa, quando il mondo era ancora giovane e di recente creazione,

un'aragosta decise che il Creatore aveva fatto un errore.

Così fissò un appuntamento per discutere con Lui la questione.

"Con tutto il dovuto rispetto", disse l'aragosta "vorrei protestare per il modo in cui hai realizzato il mio guscio. 

Vedi, non appena mi abituo al mio rivestimento esterno, ecco che devo abbandonarlo per un altro molto più scomodo e al quale non sono abituata. 

Oltretutto, questi cambi sono unagrande perdita di tempo".

Al che il Creatore replicò: "Capisco il tuo punto di vista, ma ti rendi conto che è proprio il lasciare un guscio, che ti permette di andare a crescere dentro un altro?"

"Ma io mi piaccio così come sono", disse l'aragosta.

"Hai proprio deciso così?", chiese il Creatore. "Certo", rispose l'aragosta.

"Molto bene", sorrise il Creatore, "d'ora in poi il tuo guscio non cambierà e tu continuerai ad essere così come sei ora".

"Molto gentile da parte Tua" disse l'aragosta. E se ne andò.

L'aragosta era molto contenta di poter continuare ad indossare lo stesso vecchio guscio, ma giorno dopo giorno quel che prima era una leggera e confortevole protezione cominciò a diventare un'ingombrante e scomoda corazza. 

Alla fine arrivò al punto di non riuscire neanche più a respirare dentro al vecchio guscio.

Allora, con un grosso sforzo, tornò a parlare al Creatore.

"Con tutto il rispetto", sospirò l'aragosta "contrariamente a quello che mi avevi promesso, il mio guscio non è rimasto lo stesso. Continua a restringersi sempre di più".

"No di certo", disse il Creatore, "il tuo guscio potrà essere diventato più duro col passare del tempo ma è rimasto esattamente della stessa misura.

Tu sei cambiata dentro, all'interno del guscio".

Il Creatore continuò: "Vedi, tutto cambia continuamente. Nessuno resta lo stesso. 

È così che ho creato le cose. La possibilità più interessante che tu hai è; quella di poter lasciare il tuo vecchio guscio, quando cresci".

"Ah... Capisco!", disse l'aragosta, "ma devi ammettere che ciò è; abbastanza scomodo".

"Si", rispose il Creatore, "ma ricorda... ogni crescita porta con sè la possibilità di un disagio... insieme alla grande gioia nello scoprire nuovi aspetti di se stessi. 

Ma non si può avere l'una senza l'altra, come non c'è evoluzione senza disagio o paura".

"Tutto ciò è molto saggio", disse l'aragosta.

"Se permetti, ti dirò qualcosa ancora", disse il Creatore.

"Te ne prego!", rispose l'aragosta.

"Ogni volta che lascerai il tuo vecchio guscio e sceglierai di crescere, costruirai una nuova forza in te. 

E in questa forza, troverai una nuova capacità di amare te stessa e di amare coloro che ti sono accanto... di amare la vita stessa.


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