domenica 15 settembre 2024

Chi era Veramente Odisseo?

 Odisseo dal punto di vista di Penelope.

Penelope è la moglie di Odisseo, che aspetta il ritorno di  suo marito  per venti lunghi anni, dieci impiegati nella battaglia di Troia e dieci impiegati per tornare, ostacolato tra le infinite avversità (tra le quali taverne ,bordelli, prostitute e amanti )

Molti anni dopo la partenza di Odisseo alla Corte iniziano ad arrivare dei pretendenti per la mano di Penelope perché tutti danno per morto il marito.

Penelope per non cedere alle pretese dei pretendenti al trono, tesse un sudario per  Laerte suo suocero e quando questo sarà finito sceglierà il nome del nuovo sposo. 

Ma Penelope è colei che tesse la tela di giorno e la disfa di notte perché crede nel ritorno di Odisseo fino alla fine. 

Penelope è la cugina di Elena  di Troia, Elena è la causa del conflitto tra spartani e troiani, poiché è stata la sua fuga dal marito a scatenare la guerra

Penelope sin da piccola  vede il matrimonio come un semplice affare: sposarsi per far figli e trasmettere un’eredità. 

Così comprende che i pretendenti non la vogliono per la sua bellezza o personalità. 

Gli uomini sono interessati a ciò che lei rappresenta: un nome, una parentela regale, una ricchezza.

Penelope sa Odisseo è un abile raggiratore, imbroglione, ladro ed è bravo a parlare e convincere gli altri.

Già solo il fatto che per ottenere la mano di Lei abbia vinto contro gli altri pretendenti con un inganno la dice lunga sulla sua personalità.

Lo zio di Penelope, Tindaro aveva aiutato a Odisseo a vincere la gara..

 Aveva messo nel vino degli altri contendenti una droga, che ne aveva rallentato la velocità, ma non in modo tale che potessero accorgersene; a Odisseo, invece, aveva

dato una pozione atta a produrre l'effetto opposto

 Tindaro ha voluto pagare un servizio che gli era stato reso da Odisseo:

Durante la gara che metteva Elena in palio come sposa, nel momento in cui la contesa minacciava di inasprirsi, Odisseo aveva fatto giurare a tutti i partecipanti che avrebbero difeso il vincitore, chiunque fosse, se qualcuno avesse tentato, anche in futuro, di portargli via Elena. 

Così aveva placato gli animi e Menelao aveva vinto senza ostacoli. 

Pare che Odisseo, certo ormai di non avere speranze, avesse stretto un accordo con Tindaro: in cambio dell'intervento che aveva assicurato un pacifico e vantaggioso matrimonio alla splendente Elena, gli sarebbe stata data a Penelope.

Penelope non si lascia abbindolare dei racconti che le vengono riferiti sui sirene, mostri, ciclopi e luoghi esotici sono solo simboli, illusioni: la verità sostituisce questa visione  con taverne e bordelli, prostitute e amanti. 

Arrivavano notizie portate da  navi. Odisseo e i suoi uomini si erano ubriacati, al primo scalo, e c'era stato un ammutinamento, dicevano alcuni;

no, ribattevano altri, gli uomini avevano mangiato una pianta magica che aveva fatto perdere loro la memoria e Odisseo aveva dovuto legarli per riportarli a bordo.

Secondo qualcuno, Odisseo si era scontrato con il Ciclo pe, un gigante che aveva un occhio solo, ma, secondo qualcun altro, quello con un occhio solo era il padrone di una taverna che aveva protestato per un conto non pagato.

 C'era chi raccontava che alcuni compagni di Odisseo erano stati divorati dai cannibali, e chi obiettava che si era trattato semplicemente di una rissa, con morsi alle orecchie, nasi sanguinanti, coltellate ed eviscerazioni.

Odisseo era ospite, su un'isola incantata, di una dea che aveva trasformato i suoi compagni in porci per poi farli ridiventare uomini perché si era innamorata di lui; lo nutriva di squisiti, inimmaginabili cibi preparati con le sue mani immortali e facevano l'amore tutte le notti fino al delirio.

 No, protestavano altri, si trattava soltanto di una prostituta d'alto bordo e Odisseo era solo uno scroccone.

I cantori s'impossessavano di tali argomenti e ci ricamavano sopra.

 Davanti a Penelope, sceglievano sempre le versioni più nobili, quelle in cui Odisseo appariva intelligente, coraggioso, ingegnoso, impegnato in una lotta contro mostri soprannaturali e prediletto dalle dee.

Più elaborata era la galanteria e più costosi erano i doni che l'aedo si aspettava da Penelope.

Qualcuno raccontava che Odisseo era stato sull'Isola dei Morti per consultare gli spiriti.

No, intervenivano altri, aveva solo passato una notte in una vecchia grotta cupa, piena di pipistrelli.

Aveva voluto che i suoi uomini si tappassero le orecchie con la cera perché non cedessero agli alletta menti delle sirene - creature per metà uccello e per metà donna - che attiravano i marinai sulla loro isola per poi divorarli; lui, invece, si era fatto legare all'albero maestro per poter ascoltare il loro canto irresistibile senza gettarsi dalla nave.

 Macché sirene, dicevano altri ancora, si trattava di un raffinato bordello siciliano, dove le cortigiane erano famose per il loro ta lento musicale e i loro eleganti  ornamenti di piume.


Libro: Il Canto di Penelope



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