Ansiosa di fare colpo a un dinner party a New York, una signora che aveva ereditato del denaro aveva speso una piccola fortuna in pellicce e gioielli.
Ma non si era occupata affatto del suo viso, che rivelava tutto il suo egoismo e la
sua acidità. Non aveva tenuto presente quel che tutti sanno:
l’espressione del volto in una donna è molto più importante degli abiti
che indossa.
Il sorriso dice più di mille parole. “Mi piaci, sono contento di vederti!”
La gente che sorride tende a cavarsela meglio, a insegnare meglio, a vendere
meglio e a crescere figli più felici.
Se volete che la gente sia contenta di stare con voi, bisogna che anche voi
dimostriate che siete contenti di trovarvi in loro compagnia.
Tutti cercano la felicità, e questo è il modo certo di trovarla: controllando
i propri pensieri.
La felicità non dipende dalle condizioni esterne, ma dal proprio stato
Non è quello che avete o che siete o dove siete o che cosa state facendo che vi
può rendere felici o infelici.
È quello che pensate.
“Non c’è niente di buono o di cattivo in sé,” diceva Shakespeare. “È il
pensiero che rende le cose buone o cattive.”
Lavorare tutto il giorno da soli in una stanza chiusa non solo è deprimente, ma ti
toglie l’opportunità di fare conoscenza con i colleghi.
Maria Gonzales, di Guadalajara,in Messico, aveva un lavoro del genere.
Invidiava la possibilità di familiarizzare con gli altri impiegati della sua ditta e li
sentiva chiacchierare e ridere insieme.
Quando li incontrava nella hall durante le prime settimane di lavoro, si girava
vergognosa dall’altra parte.
Dopo qualche settimana, si disse: “Maria, non puoi aspettare che le altre ragazze
ti vengano a cercare.
Devi essere tu a fare il primo passo.”
La prima volta che le capitò di uscire dall’ufficio per andare a prendersi un
bicchier d’acqua, sfoderò il suo sorriso più radioso e disse “Salve, come va?” a
tutti quelli che incontrava.
L’effetto fu immediato. Sorrisi e saluti, i corridoi sembravano più luminosi e il
lavoro più bello.
Il contatto era stabilito e diede i suoi frutti. Il lavoro e la vita si fecero più
piacevoli e interessanti.
IL VALORE DI UN SORRISO
Non costa niente, ma dà molto.
Arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo offre.
Dura un secondo ma il suo ricordo è eterno.
Nessuno è così ricco da poterne fare a meno e nessuno così povero da
non sentirsi più ricco al riceverlo.
Porta la felicità in casa, la buona volontà sul lavoro, ed è il simbolo dell’amicizia.
È un riposo per gli stanchi, una luce di speranza per gli scoraggiati, un
raggio di sole per chi è triste, il miglior rimedio naturale per tutti i guai.
Non lo si può acquistare né prendere in prestito né rubare, perché non è
una cosa concreta.
Se negli ultimi momenti della corsa frenetica agli acquisti natalizi i nostri
commessi saranno troppo stanchi per offrirvi un sorriso, vorreste essere
così gentili da tirarne fuori uno voi?
Perché nessuno ha più bisogno di un sorriso di chi non ne ha più da dare!
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“Un uomo che non sa sorridere non dovrebbe mai aprire un negozio.”
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