mercoledì 24 gennaio 2024

Io so pensare aspettare e digiunare

  Italiano / Español /English

  Siddharta si recò dal mercante Kamaswami in cerca di lavoro. 

Fra preziosi tappeti, i servi lo condussero in una camera, dove rimase in attesa. 

Entrò Kamaswami, un uomo dai capelli grigi, occhi accorti e guardinghi. 

L’ospite e il padron di casa si salutarono cortesemente.

“Mi è stato detto che sei un Brahmino molto istruito, ma che cerchi un impiego presso un mercante. Sei caduto in miseria, Brahmino, per cercare impiego?”

No, disse Siddharta non sono caduto in miseria e non sono mai stato in miseria.

 Sappi che vengo dai Samana, presso i quali sono vissuto per molto tempo.

Se vieni dai Samana come fai a non essere in miseria? 

Non vivono i Samana in assoluta povertà?

Povero lo sono, non possiedo niente, se è questo che intendi. 

Ma lo sono volontariamente, quindi non sono in miseria,disse Siddharta.

E di che vuoi vivere se non possiedi nulla?

Non ci ho mai pensato, signore. Per più di tre anni sono vissuto nella più assoluta povertà,e non ho mai pensato di che potessi vivere.

Allora sei vissuto dei beni di altri.

Probabilmente è così. Anche il mercante vive dei beni di altri.

Ben detto, ma egli non prende le cose agli altri per nulla: egli dà in cambio la propria merce.

Così pare che stiano le cose. Ognuno prende, ognuno dà. Così è la vita.

E tu, se non possiedi nulla, cosa vuoi dare?

Ognuno dà di quello che ha. Il guerriero la forza, il mercante la merce, il saggio la saggezza, il contadino il riso, il pescatore i pesci.

Benissimo. E che cos’è che tu hai da dare?

Io so pensare. So aspettare. So digiunare.

E questo è tutto?

Credo sia tutto.

il digiuno? a che cosa è utile?

È utilissimo, se un uomo non ha niente da mangiare, digiunare è la cosa migliore che possa fare.

Se, per esempio, Siddharta non avesse imparato a digiunare oggi dovrebbe assumere qualsiasi impiego da te o da chiunque altro, perché la fame lo costringerebbe.

 Siddharta invece può aspettare tranquillo, non conosce impazienza, può a lungo

lasciarsi assediare dalla fame e può riderne, a questo, signore, serve il digiuno."

Hai ragione, Samana. Ora attendi un momento.

Kamaswami uscì e ritornò con un rotolo. Lo porse al suo ospite, chiedendo: 

Sai leggere questo?.

Siddharta esaminò il rotolo, su cui era redatto un contratto, e cominciò a leggere.

Benissimo disse Kamaswami. Vuoi scrivere qualcosa?.

 Siddharta scrisse e restituì il foglio.

Scrivere è bene, pensare è meglio. L’intelligenza è bene, la pazienza è meglio.

Scrivi magnificamente lodò il mercante.

 Di molte cose avremo ancora da discorrere.

 Per oggi, ti prego, sii mio ospite e prendi dimora in questa casa.

         *****

Siddharta  parla con Kamala,bella cortigiana, ricca e molto abile nelle arti amatorie:

Cara Kamala, quando io venni nel tuo boschetto feci il primo passo. era mio proposito imparare l'amore da questa bella donna. dal momento in cui mi posi questo scopo, seppi anche che lo avrei raggiunto sapevo che mi avresti aiutato, lo sapevo dal tuo primo sguardo all'ingresso del boschetto.

E se non avessi voluto?,disse Kamala.

Ma tu hai voluto. vedi Kamala, se tu getti un sasso nell'acqua, questo va a fondo il più rapidamente possibile. e così è Siddharta, quando ha uno scopo, una meta, Siddharta non fa nulla.

Siddharta pensa, aspetta, digiuna, ma attraversa le cose del mondo come la pietra attraversa l'acqua, senza far nulla, senza muoversi: viene attirato, si lascia cadere. 

il suo stesso scopo lo attira a sè, poichè nella sua anima non c'è nulla che possa contrastare questo scopo. questo è ciò che Siddhardta ha imparato dai samana.

 È anche ciò che gli stolti chiamano magia, credendo che sia opera dei demoni.

I demoni non esistono, ognuno può fare delle magie, ognuno può raggiungere le proprie mete,se sa pensare,se sa aspettare,se sa digiunare.


  ****** Español  *****

Sé pensar, esperar y diyunar.

Siddhartha acudió al comerciante Kamaswami en busca de trabajo.

Entre preciosas alfombras, los sirvientes lo condujeron a una habitación, donde permaneció esperando.

Entró Kamaswami, un hombre de cabello gris, ojos astutos y cautelosos.

El invitado y el anfitrión se saludaron cortésmente.

Me han dicho que eres un brahmán muy educado, pero que estás buscando empleo con uncomerciante. ¿Has caído en la pobreza, brahmán, en busca de empleo?

No, no he caído en la pobreza y nunca he estado en la pobreza,dijo Siddhart

  Sepan que vengo de Samaná, donde vivo desde hace mucho tiempo. 

Si vienes de Samaná, ¿cómo no vas a estar en la pobreza? ¿No viven los samanas en absoluta pobreza?

Pobre soy, no tengo nada, si es eso lo que quieres decir.

 Pero lo hago de buena gana, por lo que no estoy en la pobreza,dijo Siddhartha.

¿Y de qué quieres vivir si no tienes nada?

Nunca pensé en eso, señor. Durante más de tres años viví en absoluta pobreza, y nunca pensé que podría seguir viviendo.

Entonces vivías de las posesiones de los demás.

Probablemente. Incluso el comerciante vive de los bienes de otros.

Bien dicho, pero no toma cosas de los demás a cambio de nada: da a cambio sus propios bienes.

Este parece ser el caso. Todos toman, todos dan. Así es la vida.

 Pero permíteme: si no posees nada, ¿qué cosas quieres dar?

  Cada cual da lo que tiene. El guerrero da su fuerza; el mercader, su mercancía; el  maestro, sus conocimientos; el campesino, su arroz; el pescador, sus peces.

 Muy bien. Y ahora dime ¿qué es lo que tú puedes dar? 

¿Qué has aprendido? ¿Qué  sabes hacer?

 Sé meditar, esperar y ayunar.

 ¿Es todo?

 Sí, creo que es todo.

¿Y de qué te sirve? El ayuno, por ejemplo, ¿para qué es útil?

 Es muy útil, señor. Cuando un hombre no tiene qué comer, lo más inteligente será 

que ayune. Si, por ejemplo, Siddhartha no hubiera aprendido a ayunar, ahora tendría que aceptar cualquier empleo, en tu casa o en otra parte, pues el hambre lo impulsaría a ello. Pero al ser como es, Siddhartha puede esperar tranquilamente, pues desconoce la impaciencia y la necesidad; puede aguantar el asedio del hambre largo tiempo, y encima reírse de él. Para eso, señor, sirve el ayuno.

Tienes razón, Samaná. Ahora espera un momento”.

Kamaswami salió y regresó con un pergamino. Se lo entregó a su anfitrión y le preguntó: ¿Puedes leer esto?

Siddhartha examinó el pergamino en el que estaba escrito un contrato y empezó a leer.

Muy bien, dijo Kamaswami. ¿Quieres escribir algo?.

  Siddhartha escribió y devolvió el periódico.

Escribir es bueno, pensar es mejor. La inteligencia es buena, la paciencia es mejor.

Escribes muy bien”, elogió el comerciante.

  Aún tendremos muchas cosas de qué hablar.

Por hoy, eres mi invitado y demora en esta casa.


             ********* English**********

Siddhartha went to Kamaswami the merchant, he was directed into a rich

house, servants led him between precious carpets into a chamber, where

he awaited the master of the house.

Kamaswami entered, a swiftly, smoothly moving man with very gray hair,

with very intelligent, cautious eyes, with a greedy mouth. Politely,

the host and the guest greeted one another.

I have been told," the merchant began, "that you were a Brahman, a

learned man, but that you seek to be in the service of a merchant.

Might you have become destitute, Brahman, so that you seek to serve?

No,"said Siddhartha, I have not become destitute and have never been

destitute. You should know that I'm coming from the Samanas, with

whom I have lived for a long time.

If you're coming from the Samanas, how could you be anything but

destitute? Aren't the Samanas entirely without possessions?

I am without possessions," said Siddhartha, if this is what you mean.

Surely, I am without possessions. But I am so voluntarily, and

therefore I am not destitute.

But what are you planning to live of, being without possessions?

I haven't thought of this yet, sir. For more than three years, I have

been without possessions, and have never thought about of what I should

live.

So you've lived of the possessions of others.

Presumable this is how it is. After all, a merchant also lives of

what other people own.

Well said. But he wouldn't take anything from another person for

nothing; he would give his merchandise in return.

So it seems to be indeed. Everyone takes, everyone gives, such is

life.

But if you don't mind me asking: being without possessions, what would

you like to give?

Everyone gives what he has. The warrior gives strength, the merchant

gives merchandise, the teacher teachings, the farmer rice, the fisher

fish.

Yes indeed. And what is it now what you've got to give? What is it

that you've learned, what you're able to do?

I can think. I can wait. I can fast.

That's everything?

I believe, that's everything!

And what's the use of that? For example, the fasting-- what is it

good for?

It is very good, sir. When a person has nothing to eat, fasting is the

smartest thing he could do. When, for example, Siddhartha hadn't

learned to fast, he would have to accept any kind of service before this

day is up, whether it may be with you or wherever, because hunger would

force him to do so. But like this, Siddhartha can wait calmly, he knows

no impatience, he knows no emergency, for a long time he can allow

hunger to besiege him and can laugh about it. This, sir, is what

fasting is good for.

You're right, Samana. Wait for a moment.

Kamaswami left the room and returned with a scroll, which he handed to

his guest while asking: Can you read this?

Siddhartha looked at the scroll, on which a sales-contract had been

written down, and began to read out its contents.

Excellent," said Kamaswami. And would you write something for me on

this piece of paper?

He handed him a piece of paper and a pen, and Siddhartha wrote and returned the paper.

Kamaswami read: Writing is good, thinking is better. Being smart is

good, being patient is better.


It is excellent how you're able to write, the merchant praised him.

Many a thing we will still have to discuss with one another. For

today, I'm asking you to be my guest and to live in this house.



Nessun commento:

Posta un commento