martedì 4 ottobre 2022

Gengis Khan ed il falco

 Italiano/English/Español

Una mattina Gengis Khan, grande condottiero mongolo e la sua corte uscirono per una battuta di caccia, mentre i suoi compagni avevano portato arco e freccia, Gengis Khan aveva sul braccio il suo falcone prediletto, che era migliore e più preciso di qualunque freccia, perché poteva librarsi nel cielo e vedere tutto ciò che un essere umano non può vedere.

Tuttavia, nonostante il grande entusiasmo del gruppo, non riuscirono a trovare nulla. 

Gengis Khan, lungo la via del ritorno, molto contrariato per il fallimento della battuta, si staccò dalla comitiva e proseguì da solo. 

Il cammino si prolungò più del previsto e si ritrovò stanco e assetato.

 A causa della calura estiva,  i torrenti incontrati erano tutti asciutti  e non aveva la possibilità di dissetarsi. 

Finalmente vide un filo d'acqua che scendeva lungo una roccia proprio di fronte a lui. 

Fece volar via il falco che teneva sul braccio, afferrò un bicchiere d'argento che portava sempre con sè e lo fece riempire con l'acqua che scorreva lungo la roccia ma, mentre stava per portarselo alle labbra, il falcone spiccò il volo e gli strappò di mano il bicchiere , facendolo cadere lontano.

Gengis Khan si infuriò, ma l’animale era il suo favorito, e pensò che forse anche lui avesse sete.

Raccolse il calice, tolse la polvere e tornò a riempirlo. 

Quando fu pieno a metà, il falcone attaccò nuovamente, rovesciando il liquido. Gengis Khan adorava il suo animale, ma sapeva anche che non doveva lasciarsi

mancare di rispetto in nessuna circostanza, poiché qualcuno poteva assistere alla scena da lontano e in seguito riferire ai guerrieri che il grande conquistatore era incapace di dominare un semplice uccello. 

Quindi sguainò la spada, prese il calice, e ricominciò a riempirlo, osservando il falcone con la cosa dell’occhio. 

Appena ebbe acqua a sufficienza, si apprestò a berla, ma ancora una volta il falcone si alzò in volo e si diresse verso di lui.

Khan, con un solo fendente, gli trapassò il petto.

Intanto, il filo d’acqua si era esaurito. 

Deciso a bere ad ogni costo, scalò la roccia alla ricerca della sorgente. 

Con sua sorpresa, trovò una pozza d’acqua con nel mezzo, morto, uno dei serpenti più velenosi della regione: se avesse bevuto l’acqua, Khan non sarebbe più stato nel mondo dei vivi.

 Fece ritorno all’accampamento, tenendo tra le braccia il falcone morto.

Ordinò una riproduzione in oro dell’uccello, e su una delle ali incise questa frase:

"Anche quando un amico fa qualcosa che non ti piace, egli continua ad essere un tuo amico."

Sull’altra ala fece scrivere:

Lo stolto dà sfogo a tutta la sua ira, ma il saggio trattiene la propria.

   ----English---

One morning, Genghis Khan, the great king and warrior, his men, and servants ride out into the woods for a day of sport hunting.

On the King’s wrist sits his favorite hawk. 

The intelligent bird is a trained hunter.

At the command of his master the hawk would soar high in the sky to look around for prey on the ground.

The bird would swoop down upon the rabbit or deer as swift as an arrow.

Late evening the hunters start back home. 

The king takes the longer road through the valley between two mountains.

 The hawk hovers around nearby his master.

The day had been warm, and the king was very thirsty. 

His pet hawk left his wrist and flew away. 

It would be sure to find its way home. 

The king was riding slowly along, when to his joy, he saw some water trickling down over the edge of a rock. 

He knew that there was a spring farther up.

The king took a little silver cup from his hunting bag and held it so as to catch the slowly falling drops.

 It took a long time to fill the cup; and the king was so thirsty that he could hardly wait.

 At last it was nearly full. 

He put the cup to his lips, and was about to drink when suddenly, the cup was knocked from his hands.

The king looked up to see who had done this thing. It was his pet hawk.

The king picked up the cup, and again held it to catch the trickling drops. 

When the cup was half full, he lifted it toward his mouth. 

But before it had touched his lips, the hawk swooped down again, and knocked it from his hands.

Now this happened a few times.

The king was so overcome by anger that when the bird swooped down again, he struck it with his sword. 

The hawk fell to the ground and lay dying at its master's feet.

"That is what you get for your pains," said Genghis Khan.

But when he looked for his cup, he found that it had fallen between two rocks, where he could not reach it.

"At any rate, I will have a drink from that spring," he said to himself.

With that he began to climb the steep bank to the place from which the water trickled. 

When he reached the pool, he noticed something lying in the pool, almost filling it. It was a huge, dead snake of the most poisonous kind.

The king stopped. He forgot his thirst.

"The hawk saved my life!" he cried, "and how did I repay him? 

He was my best friend, and I have killed him."

Genghis Khan learnt a sad lesson that day - and that was to never do anything in anger.

   --- Español---

Una mañana Gengis Khan salió a cazar con su halcón favorito, que era mejor y

más certero que cualquier flecha, porque podía subir a los cielos y ver todo

aquello que el ser humano no consigue ver.

Habían pasado en el bosque más tiempo del esperado, y Khan estaba muerto

de sed.

 Vio un hilo de agua que caía de unas rocas enfrente de él, sacó un

cáliz de plata y cuando estaba listo para llevárselo a los labios, el halcón se lo

arrancó de las manos.

Gengis Khan adoraba a su animal, pero sabía que no podía dejar que se le

faltara al respeto; sacó la espada de su vaina, cogió el cáliz y se puso otra vez a

llenarlo. En cuanto hubo llenado la copa lo suficiente y se disponía a beber, el

halcón de nuevo levantó el vuelo en dirección a él. Khan, de un golpe certero,

le atravesó el pecho.

El hilo de agua ya se había secado. 

Decidido a beber, fue en busca de la fuente.

 Para su sorpresa, vio en medio de ella, muerta, una de las serpientes más 

venenosas de la región. Si hubiese bebido del agua, habría muerto.

 Khan volvió al campamento con el halcón muerto. 

Mandó hacer una reproducción en oro del ave, y grabó en una de las alas:

 “Incluso cuando un amigo hace algo que no te gusta, continúa siendo tu amigo”. 


Nessun commento:

Posta un commento